…. A cosa serve fotografare ciò che è davanti ai nostri occhi, riprodurre quello che già vediamo,
che tutti possono vedere ?
L’immagine è infinita e misteriosa e la fotografia ha il compito di svelarla….
Significa cogliere qualche sfumatura che altrimenti rischiamo di non conoscere …
è un gioco di prospettive e di sguardi, di angolazione.
c’è sempre da scoprire …
Ciao Giallo, chiuderò quel blog su cui hai commentato, ne resterà solo uno , questo.
Ma rispondo con piacere al tuo commento a proposito della festa di S. Agata. Non deve spiacerti avere un’opinione difforme dalla mia, confrontarsi serve a migliorarsi; però è essenziale che si parli della stessa cosa altrimenti è impossibile oltre che inutile.
Restiamo a Catania e alla festa della sua santa patrona, una ragazza che difese la sua fede in Cristo nonostante la terribile tortura di aver mozzati i seni. Su questo aspetto penso non ci sia niente da dire.
Ti chiedo poi ma tu la festa di S. Agata a Catania l’hai vista mai? Ci sono due cortei in due giorni diversi, uno esterno alla città ( alcuni quartieri) ed uno interno ( il centro storico). Ci sono fuochi d’artificio il primo giorno ( 3 febbraio) quando la vara esce la prima volta dal duomo e poi la sera in piazza duomo sotto il LIotro con concerto sinfonico e spari d’artificio memorabili. Il 4 a Piazza indipendenza a sera tardi se non notte altri fuochi d’artificio. Il 5 giro finale e fuochi a piazza Borgo in piena notte.
Quando la santa rietra al mattino per l’ultima volta in duomo spari finali.
Altri non ce ne sono, nessun fuoco d’artificio davanti alla casa di nessun pregiudicato; tu forse confondi con la storia avvenuta l’anno scorso in Calabria in una cittadina del vibonese mi pare. Io mi riferivo nel post esclusivamente alla festa di s. Agata.
Poi aggiungo che le bestemmie più feroci io le ho sentire proprio da certi capi cannelora sotto sforzo per tenere sulle spalle tre o quattro quintali…sono certo che molti niente sanno e niente gli frega del valore religioso della festa… sono certo altresì che sulla festa da sempre ci sia un grosso giro di scommesse per i vari aspetti di essa ( per es l’orario del rientro in Duomo) ma ti assicuro che se scendi a Catania e ti infili nella festa per una volta capirai meglio certe cose. Ma non dire mai niente in città contro la festa con la gente del popolo perchè non ne usciresti intero. Ciao e non volermene.
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Talvolta è capace di creare la nostra personale realtà.
Significa cogliere qualche sfumatura che altrimenti rischiamo di non conoscere …
è un gioco di prospettive e di sguardi, di angolazione.
c’è sempre da scoprire …
Ciao Giallo, chiuderò quel blog su cui hai commentato, ne resterà solo uno , questo.
Ma rispondo con piacere al tuo commento a proposito della festa di S. Agata. Non deve spiacerti avere un’opinione difforme dalla mia, confrontarsi serve a migliorarsi; però è essenziale che si parli della stessa cosa altrimenti è impossibile oltre che inutile.
Restiamo a Catania e alla festa della sua santa patrona, una ragazza che difese la sua fede in Cristo nonostante la terribile tortura di aver mozzati i seni. Su questo aspetto penso non ci sia niente da dire.
Ti chiedo poi ma tu la festa di S. Agata a Catania l’hai vista mai? Ci sono due cortei in due giorni diversi, uno esterno alla città ( alcuni quartieri) ed uno interno ( il centro storico). Ci sono fuochi d’artificio il primo giorno ( 3 febbraio) quando la vara esce la prima volta dal duomo e poi la sera in piazza duomo sotto il LIotro con concerto sinfonico e spari d’artificio memorabili. Il 4 a Piazza indipendenza a sera tardi se non notte altri fuochi d’artificio. Il 5 giro finale e fuochi a piazza Borgo in piena notte.
Quando la santa rietra al mattino per l’ultima volta in duomo spari finali.
Altri non ce ne sono, nessun fuoco d’artificio davanti alla casa di nessun pregiudicato; tu forse confondi con la storia avvenuta l’anno scorso in Calabria in una cittadina del vibonese mi pare. Io mi riferivo nel post esclusivamente alla festa di s. Agata.
Poi aggiungo che le bestemmie più feroci io le ho sentire proprio da certi capi cannelora sotto sforzo per tenere sulle spalle tre o quattro quintali…sono certo che molti niente sanno e niente gli frega del valore religioso della festa… sono certo altresì che sulla festa da sempre ci sia un grosso giro di scommesse per i vari aspetti di essa ( per es l’orario del rientro in Duomo) ma ti assicuro che se scendi a Catania e ti infili nella festa per una volta capirai meglio certe cose. Ma non dire mai niente in città contro la festa con la gente del popolo perchè non ne usciresti intero. Ciao e non volermene.
Giallo…
grazie per le parole che m’hai lasciato nel blog.
Sei caro…
Su un muro ho letto “La fotografia non mostra la realtà, mostra l’idea che se ne ha”
appunto !
Non tutti guardiamo con gli stessi occhi…Tu ad esempio…li hai speciali